ACCADEMIA BIANCAZZURRA, LO SPORT È PER TUTTI
di Davide De Vincentiis - 15/05/2023
Sabato 6 maggio i ragazzi dell’Accademia biancazzurra si sono imposti nel terzo livello della fase regionale del Calcio Paralimpico di calcio a 7 organizzata dalla LND Abruzzo e disputata presso il Centro Sportivo Vestina - Zampacorta di Montesilvano. Di questo successo e non solo ha parlato ai nostri microfoni il responsabile tecnico dell’Accademia, Maurizio Di Giandomenico.
Domenica avete conseguito la vittoria della fase regionale del “Paralimpico” a Montesilvano. Quando è partito questo progetto di inclusione di chi è meno fortunato?
L’Accademia biancazzurra è attiva per i ragazzi meno fortunati sin dal 2015, ma io sono stato già attivo dal 2006 al 2010 con il Parco De Riseis. Otto anni fa, quando la nostra cooperativa Aurora ha preso in gestione il Parco, ho sottoposto il progetto a Simone Vitale, presidente dell’Accademia che è molto sensibile a tali tematiche ed ha accettato subito. Abbiamo formato una squadra di ragazzi con sindrome di Down, che già svolgevano lavori legati al settore HoReCa. Abbiamo iniziato a disputare i campionati di calcio a 5 organizzati dal FISDIR, con ottimi risultati.
Quali sono i vantaggi arrecati dall’attività sportiva ai ragazzi disabili?
I vantaggi derivanti dal praticare un’attività sportiva per i ragazzi con problemi relazionali sono numerosi: il principale è lo sviluppo di abilità sociali e relazionali, ma lo sport comporta anche una crescita psichica e naturalmente delle abilità tecniche.
Raccontaci il momento più emozionante vissuto con loro.
Tutti i momenti vissuti con loro sono emozionanti: siamo partiti con 7 ragazzi e ora ne abbiamo 32. Per me, è molto soddisfacente vederli giocare a calcio, in quanto generalmente ai diversamente abili sono consigliati il nuoto e l’atletica, ma spesso sono i ragazzi stessi ad appassionarsi al calcio e non voler più smettere di praticarlo. Loro praticano sport allo stato puro, in quanto tra essi non esistono rivalità e gioiscono per il solo fatto di stare insieme.
A che punto si trova la nostra regione nel calcio per i ragazzi con queste difficoltà?
Ci sono tre squadre in Abruzzo: Accademia Biancazzurra, Atri-Pineto e Lanciano Special. Anche altre realtà stanno iniziando ad interessarsi a questo sport, ma occorre un coordinamento più organico con le istituzioni locali per quanto riguarda strutture e finanziamenti pubblici.
Dove volete arrivare in futuro?
Da un punto di vista sociale, vogliamo sensibilizzare i ragazzi delle scuole sull’importanza di questo tema, riprendendo un progetto già iniziato anni fa e che si è interrotto causa COVID. Sportivamente, invece, sabato 20 e domenica 21 andremo a disputare le finali nazionali a Coverciano, mentre ad ottobre parteciperemo ai campionati italiani che si terranno in Sicilia. Del resto, parliamo di un settore in crescita: la FIGC ha presentato un progetto per portare il calcio a 7 per i ragazzi con problemi intellettivo-relazionali alle Olimpiadi. Siamo inoltre entusiasti dell’idea del presidente dell’LND Abruzzo Ezio Memmo di fondare una rappresentativa abruzzese, anche perchè siamo stati la prima regione ad aver avuto questa idea ed il 29 e 30 maggio prossimi ci recheremo ad Amatrice per un raduno in cui si selezioneranno i calciatori che rappresenteranno la nostra regione.